ULTIME NOTIZIE AS ROMA EMPOLI – La favola dell’Empoli è quasi sempre la stessa: in trasferta principessa (chiedere all’Inter di Coppa per informazioni) e in casa cenerentola. Stavolta, però, una trasformazione all’incontrario i padroni casa la tentano persino all’intervallo, ma è oramai troppo tardi perché l’inerzia del match possa cambiare, scrive La Gazzetta dello Sport.

Morale: quanto basta perché una Roma, in versione corazzata, schiacci le velleità biancoblù grazie a uno 0-4 maturato già nei primi 37 minuti di gioco e santificato dalla doppietta di Abraham e dalle reti di Oliveira e Zaniolo. Finisce poi 4-2 perché Pinamonti e Bajrami accorciano le distanze, ma se si pensa che per i toscani è la sconfitta numero 8 in 12 partite interne, si capisce come questa ormai sia una costante su cui è meglio lavorare per non correre rischi in primavera.

Stavolta ne approfitta la squadra di Mourinho, che si arrampica così in classifica al sesto posto solitario, laureando ancora il portoghese come Special One, grazie alla mossa che indirizza tatticamente la partita, ovvero il ritorno alla difesa a tre che consente a centrocampo e attacco di essere molto più aggressivi in fase di non possesso.

Rispetto alle ultime uscite, i giallorossi rinunciano a Veretout, Felix e Vina per dare fiducia a una mediana più folta, con Maitland-Nils spostato a sinistra. Andreazzoli risponde con la tattica del doppio trequartista dietro alla unica punta (Pinamonti) che tanto bene aveva fatto a San Siro in Coppa Italia. Il problema toscano è che, oltre a essere già in difficoltà nella uscite palla a terra, in fase di non possesso – una volta fallita la prima pressione – si ritrovano a dover correre all’indietro su praterie in cui Zaniolo e Abraham, ben assistiti da Oliveira e Mkhitaryan, fanno sfracelli.

Così, volendo trascurare l’intervento rischioso in area di Fiamozzi sullo stesso Zaniolo già al secondo minuto, l’Empoli si spegne in pratica dopo venti minuti, facendo annotare una conclusione di Bandinelli parata da Rui Patricio e una buona occasione sciupata da Bajrami che calcia fuori. Poi, la tempesta. La mossa di mettere Mkhitaryan su Ricci funziona e l’Empoli perde le misure. Così dal 24’ al 37’ quattro schiaffi giallorossi cambiano tutto.

Il mattatore è Tammy Abraham, che prima segna in girata intercettando un tiro di Oliveira, e poi realizza il raddoppio su angolo battuto dallo stesso portoghese (la ribattuta in rete di Mancini è tardiva). I toscani sbandano e la Roma ne approfitta prima con Oliveira e poi con Zaniolo. La costante è una: un centrocampo azzurro che lascia spazi enormi e una difesa che gioca alle belle statuine, perdendo prima dell’intervallo anche Marchizza per infortunio.

Nella ripresa la Roma alza il piede dall’acceleratore e l’Empoli ne approfitta. Approfittando del fatto che i giallorossi abbassano il baricentro, i toscani rientrano in partita con la rete di Pinamonti, ben servito in area da Bandinelli. La squadra di Mou non ringhia più e così sale in cattedra anche Rui Patricio, bravo a intervenire su Henderson e Bajrami, nonostante la buona prova di Smalling al centro della difesa giallorossa.

Certo, i toscani lasciano deserti alle spalle dei centrali, ma nelle ripartenze i giallorossi sciupano troppo, così quando Bajrami segna il raddoppio con la complicità involontaria di Mancini, le speranze dei padroni di casa lievitano un po’. In realtà, però, solo un colpo di testa di Pinamonti fa venire qualche brivido ai giallorossi che, anche grazie ai cambi, chiudono senza vedere troppi spettri. Coppa compresa, perciò, per la Roma è il terzo successo di fila. In attesa che il mercato porti nuovi rinforzi all’altezza di Oliveira, da ora in avanti guardare in alto forse non è più un atto di superbia.

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