ULTIME NOTIZIE AS ROMA EMPOLI – Senza storia. In 32 partite stagionali era successo solo all’Arechi contro la Salernitana lo scorso 29 agosto. La Roma si scatena dopo cinque mesi anche al Castellani contro l’Empoli. Match chiuso prima dell’intervallo con quattro gol in 13 minuti. Finisce, però, con due reti incassate nella ripresa quando i giallorossi, appagati e sazi, alzano il piede dall’acceleratore (2-4), scrive Il Messaggero.

Nessun rischio, comunque, di rivivere quanto accaduto il 9 gennaio contro la Juventus all’Olimpico, con il tris subito in 7 minuti per il ko più doloroso. Il vantaggio accumulato nella prima parte ha messo in sicurezza questo successo strameritato in Toscana, il terzo di fila dopo quelli contro il Cagliari e il Lecce. Poi, è vero, sarebbe meglio non staccare mai la spina. Ma conta la vittoria che è preziosissima per la classifica. Due punti guadagnati sull’Atalanta, la Juve, la Fiorentina e la Lazio per il sesto posto in solitudine, a cinque punti dalla zona Champions (i nerazzurri di Gasperini quarti e i viola di Italiano settimi devono però recuperare una gara).

Andreazzoli è stato presuntuoso contro Mourinho, andando all’attacco e dando quindi un vantaggio al collega che, marpione e cinico, si è preso la partita con il copione preferito. Pressing e ripartenza. Il percorso più semplice e diretto per andare a dama. Tatticamente la sfida è di facile lettura. L’Empoli, che chiuderà con la superiorità nel possesso palla (58 per cento), si sbilancia e la Roma, un po’ lunga nella fase iniziale, si organizza, spopolando improvvisamente a metà del primo tempo. Addirittura 4 reti in 13 minuti. Doppietta di Abraham, gol di Sergio Oliveira e Zaniolo.

Si divertono i giallorossi attorno al centravanti inglese che partecipa da autentico protagonista allo show. Dopo i due gol, girata fermando un tiro di Oliveira e bis raccogliendo davanti alla porta il colpo di testa di Mancini, fa una finta prima del tocco di Zaniolo per il tris di Sergio Oliveira e si esibisce nel gioco di prestigio a centrocampo per liberare Mkhitaryan che lascia a Zaniolo il compito di firmare il poker. Le accelerazioni fanno la differenza.

Si arrendono presto i difensori Fiamozzi, Ismajli e Tonelli, spazzati via dagli interpreti di Mou. L’ex Marchizza si fa male al ginocchio: sospetta rottura del crociato. Imbarcata spaventosa, comunque, per la linea a quattro del tecnico che a Trigoria fece il tattico di Spalletti fino al 2009 e che la gente romanista ricorda da allenatore della finale di Coppa Italia persa il 26 maggio del 2013 contro la Lazio.

Mourinho, conoscendo i limiti della sua squadra che spesso mette anche in piazza, si è presentato in Toscana tornando alla difesa a tre, ultima volta a San Siro contro il Milan il 6 gennaio, dopo aver sperimentato quella a quattro nelle gare contro la Juventus, il Cagliari e il Lecce. Con il rientro di Smalling, la soluzione è per certi versi scontata.

L’inglese comanda lì dietro e la sua presenza è sufficiente per stabilizzare il reparto anche se Ibanez è spesso impreciso e Mancini sbanda nella ripresa. Sulle fasce Karsdorp è meno efficace di Maitland Niles che almeno accompagna con continuità ogni ripartenza. Nel 3-4-1-2, Sergio Oliveira è il partner di Cristante. Ad avanzare è il portoghese che lascia l’impostazione al compagno. La strategia esalta chi gioca davanti. Mkhitaryan ricama come nelle sue giornate chic. Zaniolo usa la sua potenza per ribaltare l’azione e Abraham sa come chiuderla. L’inglese con la sua doppietta è adesso a quota 17 reti stagionali (10 in campionato, 6 in Conference League e 1 in Coppa Italia).

L’Empoli non vince in casa dal 6 dicembre, ma prima di perdere l’ottavo match su 12 giocati al Castellani (solo 3 vittorie e un pari) prova a tornare in partita. Mancini dà una mano ad Andreazzoli, sbagliando prima il rinvio e perdendo la posizione sulla rete di Pinamonti. E subito dopo deviando la conclusione di Bajrami. Ma niente braccino giallorosso come accadde contro la Juve. Mourinho passa dal 3-4-1-2 al 3-5-2 per festeggiare con un bel gruppo di tifosi giallorossi che si sono goduti dal vivo il successo tra i 4.920 presenti.

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